24.5.06

 

Privatizzare l'acqua:

è il diktat della Banca Mondiale presieduta dal “neoconservatore” USA Paul Wolfowitz, uno dei principali sostenitori della guerra all’Iraq. In un documento dell’istituzione finanziaria internazionale, firmato durante le sessioni del IV Foro Mondiale dell’Acqua, tenuto a Città del Messico dal 16 al 22 marzo scorso, si minaccia il taglio di finanziamenti per i paesi che rifiuteranno di privatizzare i servizi pubblici di acqua potabile e fognature. Il documento è considerato come una minaccia per quelli che volevano scrivere nella dichiarazione finale dell’evento che l’acqua è un diritto umano fondamentale e che gli Stati devono renderlo effettivo. Wolfowitz ha ammonito i presenti ricordando quello che era accaduto in passato con la Repubblica di Guinea. Nel 1999, lo Stato africano non aveva rinnovato un contratto di appalto dei suoi servizi dell’acqua a imprese francesi per cui «vennero congelati gli investimenti nel settore, e la Repubblica di Guinea non potrà contare sui contributi di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, che hanno preteso la vendita dei servizi di distribuzione e di riciclo di acqua potabile come condizione per stanziare più aiuti».

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